Intervista a Mauro Atturo

Mauro Atturo è presidente e fondatore di Problem Solving, azienda leader nel settore del customer caring. Da pochissimo è anche fondatore di HuVa Project, un progetto ma anche un evento per parlare di valore umano e politiche aziendali per i dipendenti.

 

Cosa vi ha spinto a dar vita a HuVa Project? 

Ho sempre creduto che non si possa fare impresa senza considerare il fatto che dentro l’azienda ci lavorano delle persone. Vede, quando lei e io entriamo in ufficio dobbiamo poter lasciare fuori le nostre preoccupazioni familiari, sulla salute e sul nostro futuro.

Per questo esiste il welfare aziendale, non l’ho scoperto io. Olivetti è stato un maestro in questo, io sono solo testimone dell’evidenza del fatto che esso possa diventare un vantaggio fondamentale e un plus-valore competitivo in un’epoca come questa. 

HuVa Project è nato per costruire una conversazione aperta su questo tema, un palco reale – ma anche virtuale – che possa coinvolgere testimonianze e pensieri di persone esterne o interne all’azienda. È un’occasione per migliorarsi.



HuVa Project: cuore testa e welfare. Perché avete scelto queste tre parole per raccontare la vostra identità nel logo?

Può sembrare strano che un progetto che ha la volontà di essere così istituzionale inizi con la parola “cuore”. Vorrei non fosse più un tabù il fatto che sul luogo di lavoro possano nascere amicizie, fiorire sentimenti, generarsi contrasti e questo contribuisca in modo forte alla vita dell’azienda. Non si deve sottovalutare l’importanza delle emozioni. Solo mettendole al centro si possono trovare insieme soluzioni.

È qui che entra in campo la testa, per razionalizzare le necessità in modo da creare virtuosismi aziendali.

Queste tre parole rappresentano per noi un discorso programmatico. I “topic” da affrontare nel palcoscenico di HuVa.



Si parla molto di welfare aziendale. Ma cosa vuol dire oggi per un dipendente vivere all’interno di una realtà che attua tali strategie?

Le faccio qualche esempio.

In Problem Solving da anni abbiamo messo a disposizione un bonus di 700 euro che regaliamo ai nostri dipendenti che diventano genitori, da spendere nei negozi per neonati. Si chiama Baby Bonus. A questo si vanno ad aggiungere 150 euro al mese in busta paga per tutto il primo anno di vita del bambino.

Poi abbiamo il Buono Giorno, 50 euro mensili per ammortizzare le spese per la colazione di ogni dipendente… un bel modo di partire la mattina.

Ultimo, ma non per importanza, il Maggiordomo aziendale per poter offrire a tutti i dipendenti il vantaggio dei servizi di lavanderia, sartoria, bollette e spesa mentre si è al lavoro.

Non è fantascienza. Sono cose che può verificare in azienda e che hanno trasformato Problem Solving in una comunità leader nel settore. 



Perché una realtà aziendale dovrebbe avvicinarsi a HuVa Project?

Manca un tavolo di ricerca sul welfare aziendale. Un luogo, un’occasione in cui le aziende possano raccontare i propri successi e i propri sbagli e ci si possa confrontare in modo sano e costruttivo.

Non è una novità il fatto che tocchiamo con mano, soprattutto in questo periodo storico, situazioni sociali anche molto difficili, equilibri precari. Una profonda riflessione è necessaria, perché se vogliamo costruire qualcosa di utile dobbiamo condividere i nostri vissuti e trarne delle regole nuove.

Intervista a Mauro Atturo

Mauro Atturo è presidente e fondatore di Problem Solving, azienda leader nel settore del customer caring. Da pochissimo è anche fondatore di HuVa Project, un progetto ma anche un evento per parlare di valore umano e politiche aziendali per i dipendenti.

 

Cosa vi ha spinto a dar vita a HuVa Project? 

Ho sempre creduto che non si possa fare impresa senza considerare il fatto che dentro l’azienda ci lavorano delle persone. Vede, quando lei e io entriamo in ufficio dobbiamo poter lasciare fuori le nostre preoccupazioni familiari, sulla salute e sul nostro futuro.

Per questo esiste il welfare aziendale, non l’ho scoperto io. Olivetti è stato un maestro in questo, io sono solo testimone dell’evidenza del fatto che esso possa diventare un vantaggio fondamentale e un plus-valore competitivo in un’epoca come questa. 

HuVa Project è nato per costruire una conversazione aperta su questo tema, un palco reale – ma anche virtuale – che possa coinvolgere testimonianze e pensieri di persone esterne o interne all’azienda. È un’occasione per migliorarsi.



HuVa Project: cuore testa e welfare. Perché avete scelto queste tre parole per raccontare la vostra identità nel logo?

Può sembrare strano che un progetto che ha la volontà di essere così istituzionale inizi con la parola “cuore”. Vorrei non fosse più un tabù il fatto che sul luogo di lavoro possano nascere amicizie, fiorire sentimenti, generarsi contrasti e questo contribuisca in modo forte alla vita dell’azienda. Non si deve sottovalutare l’importanza delle emozioni. Solo mettendole al centro si possono trovare insieme soluzioni.

È qui che entra in campo la testa, per razionalizzare le necessità in modo da creare virtuosismi aziendali.

Queste tre parole rappresentano per noi un discorso programmatico. I “topic” da affrontare nel palcoscenico di HuVa.



Si parla molto di welfare aziendale. Ma cosa vuol dire oggi per un dipendente vivere all’interno di una realtà che attua tali strategie?

Le faccio qualche esempio.

In Problem Solving da anni abbiamo messo a disposizione un bonus di 700 euro che regaliamo ai nostri dipendenti che diventano genitori, da spendere nei negozi per neonati. Si chiama Baby Bonus. A questo si vanno ad aggiungere 150 euro al mese in busta paga per tutto il primo anno di vita del bambino.

Poi abbiamo il Buono Giorno, 50 euro mensili per ammortizzare le spese per la colazione di ogni dipendente… un bel modo di partire la mattina.

Ultimo, ma non per importanza, il Maggiordomo aziendale per poter offrire a tutti i dipendenti il vantaggio dei servizi di lavanderia, sartoria, bollette e spesa mentre si è al lavoro.

Non è fantascienza. Sono cose che può verificare in azienda e che hanno trasformato Problem Solving in una comunità leader nel settore. 



Perché una realtà aziendale dovrebbe avvicinarsi a HuVa Project?

Manca un tavolo di ricerca sul welfare aziendale. Un luogo, un’occasione in cui le aziende possano raccontare i propri successi e i propri sbagli e ci si possa confrontare in modo sano e costruttivo.

Non è una novità il fatto che tocchiamo con mano, soprattutto in questo periodo storico, situazioni sociali anche molto difficili, equilibri precari. Una profonda riflessione è necessaria, perché se vogliamo costruire qualcosa di utile dobbiamo condividere i nostri vissuti e trarne delle regole nuove.

LOGO_huva-project-negativo_CON-PAYOFF

Made in Problem Solving

Problem Solving Srl

Via Edoardo d’Onofrio, 9

00155 Roma RM

Collabora con noi

Privacy & Cookie Policy

LOGO_huva-project-negativo_CON-PAYOFF

Made in Problem Solving

Problem Solving Srl

Via Edoardo d’Onofrio, 9

00155 Roma RM

Collabora con noi

Privacy & Cookie Policy